Indice La matrice fiscale UE 2025: Dove gli imprenditori risparmiano davvero Top 5 Paesi UE per la bassa tassazione d’impresa nel 2025 Pianificazione fiscale UE: strutture holding e convenzioni contro le doppie imposizioni Programmi Non-Dom e regimi forfettari per imprenditori Implementazione pratica: passo dopo passo verso la struttura fiscale ottimale Errori comuni nell’ottimizzazione fiscale UE Domande frequenti Dopo quattro anni di avventure a Malta e innumerevoli conversazioni con imprenditori di ogni tipo, posso prometterti una cosa: il panorama fiscale UE nel 2025 è un campo minato fra mezze verità, blog obsoleti e chiacchiere da marketing. Mentre i guru di YouTube ti raccontano che con una Ltd maltese pagherai solo il 5% di tasse, poi ti ritrovi dal commercialista e ti accorgi: la realtà è ben più complicata. Oggi ti mostro dove gli imprenditori internazionali troveranno davvero le migliori condizioni fiscali nel 2025 – niente frasi pubblicitarie, ma numeri concreti, insidie e costi nascosti di cui nessuno parla. Spoiler: Malta è ottima, ma non è certo la scelta giusta per tutti. La matrice fiscale UE 2025: Dove gli imprenditori risparmiano davvero Dimentica le infografiche colorate con le aliquote dell’imposta sulle società. Quelle raccontano solo metà storia. Quello di cui hai davvero bisogno è una panoramica della matrice fiscale completa: aliquote nominali, carico effettivo, requisiti di sostanza e – soprattutto – cosa ti resta davvero in tasca. Corporate Tax Rates alla prova dei fatti L’aliquota nominale delle società (Corporate Tax Rate) è solo il punto di partenza. Ecco i principali paesi UE e le loro aliquote base per il 2025: Paese Aliquota nominale Carico effettivo Peculiarità Bulgaria 10% 10-15% Tassa unica, struttura semplice Ungheria 9% 9-12% Solo fino a 25M HUF di fatturato Cipro 12,5% 8-12,5% IP-Box al 2,5% per royalties Irlanda 12,5% 12,5% Struttura stabile, alti requisiti di sostanza Malta 35% 5-8,75% Sistema di rimborso per gli azionisti Paesi Bassi 25,8% 20-25,8% Eccellente per strutture holding Vedi il problema? Malta ha la più alta aliquota nominale (35%), ma attraverso il sistema di rimborso vanta uno dei carichi effettivi più bassi. La Bulgaria sembra conveniente sulla carta, ma senza possibilità di ottimizzazione resterai al 10%. Costi nascosti di cui nessuno parla Qui si nasconde il vero salasso: dove non guardi. Chiamo questa la “trappola del commercialista”: tassazione bassa, ma costi di compliance esorbitanti. Malta: Certo, è possibile un carico effettivo al 5%. Ma i tuoi costi annuali di compliance? Almeno 8.000€ per audit, tax computation e richiesta di rimborso. In più, prova di sostanza tramite direttori locali. Cipro: Il 12,5% di corporate tax suona equo. Ma se vuoi sfruttare l’IP-Box (2,5% sulle royalties), devi sostenere almeno 150.000€ di costi di sviluppo o avere attività proprie di R&D. Non proprio un affare da “solopreneur”. Irlanda: Il 12,5% è stabile e trasparente. Ma i requisiti di sostanza si sono inaspriti: serve vera attività economica locale, dipendenti e board meeting a Dublino – non solo una casella postale. Che significa per te? Calcola sempre i costi totali: aliquota + compliance + sostanza + tassazione personale. A volte, la Germania con il suo 30% è più “onesta” di Malta coi presunti 5%. Malta vs. il resto – la mia valutazione sincera Dopo quattro anni a Malta te lo dico chiaro: il sistema di rimborso 6/7 funziona, ma non è automatico. Paghi il 35% di corporate tax, ma recuperi 6/7 – se fai tutto come si deve. Le condizioni: Residenza fiscale maltese (183+ giorni) Tax computation annuale tramite commercialista abilitato Richiesta di rimborso entro il 30 giugno dell’anno successivo Prova di sostanza attraverso attività locale In cambio ottieni: passaporto UE, amministrazione in inglese, 300 giorni di sole e una tassazione tra il 5 e l’8,75%, ben pianificata. Niente male, vero? Top 5 Paesi UE per la bassa tassazione d’impresa nel 2025 Siamo sinceri: le liste “Top 5” sono spesso solo fumo negli occhi. Ma ti mostro comunque i cinque paesi UE davvero interessanti nel 2025 – con tutte le condizioni reali. Bulgaria: Flat Tax al 10%, ma con riserva La Bulgaria è la soluzione smart per chi ama la semplicità. Flat tax al 10% su tutto: reddito d’impresa, dividendi, reddito da lavoro. Sembra troppo bello per essere vero? In parte lo è. I vantaggi: 10% di imposta sulle società senza eccezioni 10% imposta sui dividendi (ma esenzione UE per le società) Bassi costi del lavoro per i dipendenti Contabilità semplice e poca burocrazia La realtà: Sofia non è Valletta. L’infrastruttura è discreta ma non paragonabile ai canoni dell’Europa occidentale. La barriera linguistica esiste – l’inglese lo parlano soprattutto i giovani della capitale. Ma per i nomadi digitali con strutture semplici resta interessante. Quando conviene: vendi prodotti digitali, non hai bisogno di holding complesse e il 10% ti basta. In più, se apprezzi il fascino balcanico e il costo della vita contenuto. Ungheria: 9% per micro-imprese Nel 2025 l’Ungheria sorprende con la più bassa corporate tax UE – ma solo per realtà piccole. Il sistema KATA è stato riformato, mentre la small business tax ordinaria resta al 9%. Le condizioni: Fatturato annuo massimo: 25 milioni HUF (circa 67.000€) Massimo 25 dipendenti Niente attività di holding o redditi passivi Almeno il 75% dei proventi da attività operative Che significa: perfetto per freelancer, consulenti e piccoli business online. Per aziende che puntano a scalare va bene solo all’inizio: superata quota 67.000€, si paga il 18% sull’eccedenza. Tra l’altro, Budapest è ormai una startup city sottovalutata: buona infrastruttura, affitti accessibili e scena tech in crescita. Chi l’avrebbe detto nel 2020? Cipro: 12,5% e IP-Box Cipro è la Rolls-Royce delle destinazioni fiscali UE – ma costosa da avviare e mantenere. Il 12,5% di corporate tax è solo la punta dell’iceberg. Il sistema IP-Box: Gli introiti da proprietà intellettuale (brevetti, software, marchi) sono tassati solo al 2,5%. Molto allettante, ma con vari ostacoli: Dimostrare almeno 150.000€ di spese di sviluppo Propria R&D locale Oppure acquisto di diritti e gestione attiva in loco Status Non-Dom: Particolarmente interessante per high-net-worth individuals. Da non-dom non paghi tasse su dividendi e interessi esteri. Solo sui redditi ciprioti e quelli che affluiscono a Cipro. Limassol è diventata la capitale fintech europea. Alta qualità di vita, ma anche costo elevato: un appartamento in marina supera facilmente i 2.500€/mese. Irlanda: 12,5% e bonus-Brexit L’Irlanda era già interessante prima della Brexit. Dal 2021 è l’unica sede UE anglofona rimasta – e i prezzi immobiliari a Dublino lo riflettono. Perché l’Irlanda attira nel 2025: 12,5% stabile di corporate tax senza trucchi Inglese come lingua ufficiale Sedi UE di Google, Facebook, Apple & Co. Personale altamente qualificato Vibrante ecosistema VC Il rovescio della medaglia: Dublino è diventata proibitiva. Affitti alle stelle, in particolare in Temple Bar. In più, requisiti di sostanza rafforzati – addio società “poste-restanti”. Per chi è adatta: imprese tech ambiziose che mirano sia al mercato UE che ai collegamenti con gli USA. Oppure servizi che cercano una clientela internazionale anglofona. Malta: aliquota reale 5% grazie al rimborso Non sarei onesto se non dessi una valutazione realistica di Malta, il mio Paese d’adozione. Il sistema è complesso, ma efficace – se sei disposto ad apprenderne le regole. Come funziona il 6/7-system: La tua Ltd maltese versa il 35% di corporate tax Come azionista chiedi il rimborso 6/7 (= 30% dei 35%) Aliquota effettiva: 5% a livello societario In più: niente ulteriore tassa sui dividendi (se residente fiscale a Malta) Condizioni e requisiti: Residenza fiscale maltese (183+ giorni o “centro degli interessi vitali”) Tax computation annuale da auditor accreditato Domanda di rimborso entro il 30 giugno Direttori locali o sostanza economica reale Malta funziona particolarmente bene per: consulenza, online business, trading company e chi già ama il lifestyle del sud Europa. I costi di compliance (8.000-12.000€ annui) si ripagano da circa 150.000€ di utile in su. Pianificazione fiscale UE: strutture holding e convenzioni contro le doppie imposizioni Ora si entra nel sofisticato. Scegliere il solo Paese giusto è solo il primo passo – il vero vantaggio arriva con le strutture internazionali. Qui le direttive UE e i trattati contro le doppie imposizioni diventano strumenti chiave. La BV olandese come holding La BV (Besloten Vennootschap) olandese è la “Mercedes” delle holding UE. Non la più economica, ma la più affidabile per setup internazionali complessi. Perché Amsterdam attira come hub per holding: Rete di trattati contro le doppie imposizioni tra le più vaste (oltre 95 Paesi) Direttiva madre-figlia UE: dividendi fra società UE esenti da tassazione Participation Exemption: utili da partecipazioni >5% esenti da tassazione Advanced Tax Rulings per certezza nella pianificazione Struttura tipica: BV olandese come holding → società operative a Malta, Cipro o altre low-tax jurisdiction. La BV riceve dividendi esenti e li può a sua volta distribuire strategicamente. I costi: apertura 5.000€, compliance annuale 8.000-15.000€. Vale la pena per flussi di cassa intra-gruppo da 500.000€ in su. Attenzione: i requisiti di sostanza nei Paesi Bassi sono destinati a inasprirsi ulteriormente nel 2025. Servono direttori locali, board meeting in presenza ad Amsterdam e decisioni aziendali documentate sul posto. SOPARFI lussemburghese per la gestione IP Il Lussemburgo non è affascinante, ma è efficace – specialmente per le IP holding. La SOPARFI (Société de Participations Financières) è progettata apposta per attività di holding. Ottimizzazione IP con il Lussemburgo: Regime IP-Box: 80% di deduzione su introiti IP Carico effettivo su IP: circa 5,76% Direttiva UE interessi-canoni: royalties senza ritenuta fra società UE Ottima per licensing software e gestione brevetti Setup standard: SOPARFI lussemburghese possiede tutti i diritti IP → li licenzia a società operative in vari Paesi → riceve royalties con soli 5,76% di tassazione. Requisiti di sostanza moderati: un direttore locale può bastare, ma serve reale attività di gestione IP. Le “buzze vuote” sono fin troppo rischiose dopo le direttive UE anti-elusione. Sfruttare le direttive UE: madre-figlia, interessi-canoni Le direttive UE sono i tuoi migliori alleati nella pianificazione internazionale. Ma attenzione: valgono solo tra società UE e ci sono condizioni precise. Direttiva madre-figlia: Dividendi tra società UE senza ritenuta Partecipazione minima: 10% (prima 25%) Possesso minimo: 12 mesi Vale solo per società di capitali, non per privati Direttiva interessi-canoni: Interessi e royalty fra società UE senza ritenuta Partecipazione minima: 25% Particolarmente utile per strutture IP e finanziamenti infragruppo Esempio pratico: la tua Ltd maltese paga royalty alla holding IP lussemburghese. Senza direttiva UE, Malta trattiene il 5% come ritenuta. Con la direttiva: 0%. Cosa significa per te? Pensa europeo, non nazionale. La struttura giusta può dimezzare il carico fiscale – ma solo se c’è consulenza di livello e sufficiente sostanza. Programmi Non-Dom e regimi forfettari per imprenditori Lo status Non-Dom può sembrare complicato, ma il principio è semplice: vivi nel Paese A, ma a livello fiscale non sei considerato “domiciliato” – così paghi imposte solo sui redditi locali. Perfetto per imprenditori internazionalizzati. Il programma Malta Residence per High Net Worth Malta offre diversi programmi di residenza, ma il Global Residence Programme è il più interessante per imprenditori. Permanenza minima: 90 giorni annui. Opzioni di residenza fiscale a Malta: Ordinary Residence: 183+ giorni a Malta, redditi mondiali tutti soggetti a tassazione Global Residence Programme: 90+ giorni, tassazione solo sui redditi maltesi e su quelli provenienti dall’estero ma rimpatriati High Net Worth Individual Rules: Forfettario da 25.000€ per non-doms con ingenti redditi esteri Mossa intelligente per imprenditori: Detieni le quote della società tramite una Ltd maltese, ma vivi come global resident. I dividendi sono reddito maltese (tassato), ma i tuoi investimenti esteri restano fuori dalla tassazione locale. Implementazione pratica: comprare casa a Malta da 320.000€ o affittarne una da almeno 12.000€/anno. Presenza fisica per 90 giorni. Fatto. Non così difficile come certi YouTuber lasciano intendere. Flat Tax italiana per i nuovi residenti L’Italia sorprende nel 2025 con un programma Non-Dom interessante: forfait di 100.000€ su tutti i redditi esteri per i nuovi residenti fiscali. Sembra caro? Solo per chi ha “piccoli” redditi esteri. Requisiti: Non essere stato residente fiscale in Italia nei precedenti 9 anni Permanenza minima: 183+ giorni in Italia 100.000€ di tassa forfettaria annua (opzionali altri 25.000€ per il coniuge) Redditi italiani tassati ordinariamente Quando conviene: da circa 500.000€ annui di redditi esteri. In pratica paghi meno del 20% – in un Paese con qualità di vita elevata e senza la “febbre isolana” maltese. Milano, Roma, o magari la Toscana? Come imprenditore digitale, la scelta è tua. La burocrazia italiana fa tremare, ma per una flat tax da centomila euro avrai un trattamento da VIP. Residente Non-Habitual in Portogallo (fino al 2023) Cattive notizie: il programma NHR per nuovi candidati è terminato. Se già ne benefici, dura fino a fine periodo decennale. Altrimenti – nel 2025 il Portogallo non è più un paradiso fiscale. Cosa resta: il Portogallo è ancora stupendo, con clima favoloso e una scena startup in fermento. Ma fiscalmente altri Paesi UE sono più competitivi. Un peccato. Alternativa per gli amanti del Portogallo: la Spagna sviluppa una nuova “Beckham Law 2.0”. Si parla di flat tax al 25% per nuovi residenti dal 2026. Vedremo. Intanto, relax con una sangria. Lo status Non-Dom di Cipro Quello di Cipro è il vero “campione nascosto” tra i programmi UE. Meno noto di Malta e Portogallo, ma estremamente efficace per chi ha il profilo giusto. Il sistema: Residente fiscale cipriota (183+ giorni) Ma non “domiciliato” (= niente domicilio permanente a Cipro) Nessuna tassa su dividendi e interessi esteri Nessuna tassa di successione sui patrimoni esteri Status Non-Dom per 17 anni Ideale per imprenditori: Hai attività operative negli altri Paesi UE, prendi i dividendi esentasse a Cipro e paghi solo il 12,5% sui redditi locali. Non per niente Limassol è detta “la Monaco dell’Est”. Tantissimi imprenditori russi, israeliani e tedeschi si sono trasferiti qui. Infrastruttura di livello e porti pieni di yacht. Cosa significa per te? I Non-Dom sono strumenti potenti, ma serve vera residenza. 183+ giorni all’anno. Se già conduci vita nomade, questi programmi possono abbattere drasticamente la tua tassazione. Implementazione pratica: passo dopo passo verso la struttura fiscale ottimale Basta teoria. Vuoi sapere come applicare tutto questo senza far impazzire il commercialista o ricevere visite a sorpresa dall’Agenzia delle Entrate. Ecco la mia collaudata strategia in 3 fasi. Fase 1: Analisi della situazione attuale Prima di spendere anche un solo euro in costi di avvio, devi essere onesto: dove sei davvero? Molti imprenditori sovrastimano il potenziale di ottimizzazione e sottovalutano la complessità. Check-list per l’analisi: Criterio La tua situazione Potenziale di ottimizzazione Utile annuo Sotto 100k / 100-500k / 500k+ Basso / Medio / Alto Business model Consulenza / E-Commerce / SaaS / Trading Varia a seconda della mobilità Flessibilità Vincolato / Parzialmente mobile / Nomade totale Determinante per la residenza Famiglia Single / Partner / Figli La complessità cresce esponenzialmente Propensione al rischio Conservatore / Moderato / Aggressivo Definisce la complessità della struttura Regole generali: Sotto 100.000€ di utile: spesso non serve ottimizzazione 100.000-500.000€: strutture semplici (Malta, Cipro, Estonia) Oltre 500.000€: holding complesse e programmi Non-Dom Con famiglia: qualità di vita più importante di qualche punto percentuale di risparmio Il mio consiglio: tieni un “Tax Diary” per 3 mesi. Annota tutte le operazioni rilevanti, i viaggi, i guadagni. Solo così scopri dove puoi davvero ottimizzare. Fase 2: Scelta del Paese e costruzione della sostanza Hai analizzato la situazione e individuato il potenziale? Perfetto. Ora si entra nella fase operativa – e tutto parte dalla vera sostanza. Requisiti di sostanza 2025 – la nuova normalità: Presenza fisica: Almeno 90-183 giorni all’anno nel nuovo Paese Sostanza economica: Vera attività locale, non solo la casella postale Direttori locali: Indipendenti e residenti Board meeting: Decisioni documentate sul posto Dipendenti locali: Obbligatori per le strutture più grandi La mia timeline di 90 giorni per il setup: Settimane 1-2: Ricerca & Due Diligence Contatta i commercialisti nei Paesi target Richiedi preventivi per compliance e tempistiche Verifica nel dettaglio i requisiti di sostanza Settimane 3-4: Scelta e incarico fornitori Decidi Paese e struttura finale Mandato a avvocato, commercialista e company secretary Pre-seleziona le banche (servirà tempo!) Settimane 5-8: Company Setup Costituisci la società Apri il conto aziendale Organizza indirizzo e infrastrutture locali Settimane 9-12: Sostanza & Operations Avvia la presenza fisica Nomina direttori locali Avvia le attività operative Pro-tip: non sottovalutare l’apertura del conto. Alcune banche richiedono 3-6 mesi per compliance. Pianifica subito questa tempistica. Fase 3: Trasferimento e Tax Compliance La struttura è pronta, la società operativa – ora viene la parte più delicata: il distacco pulito dal vecchio Paese e la compliance costante nella nuova giurisdizione. Check-list di uscita dalla Germania (o altro Paese di origine): Verifica della exit tax (partecipazioni >1%) Cancellazione della stabile organizzazione Cancellazione ufficiale della residenza Sistema sanitario: verifica obblighi Informare le banche sul cambio di residenza Compliance fiscale nel nuovo Paese – il primo anno: Contabilità mensile (non lasciarla indietro!) Dichiarazioni IVA trimestrali (se necessario) Bilancio annuale e corporate tax return A Malta: tax computation e refund application Documenta la sostanza (verbali board, viaggi, ecc.) I primi 12 mesi sono cruciali. Le autorità fiscali sono particolarmente attente ai nuovi arrivati. Sii scrupoloso con la documentazione – pagherà nel lungo periodo. Cosa significa per te? Considera almeno 6 mesi per tutto il trasferimento. Non sottovalutare il carico amministrativo. E rivolgiti a consulenti esperti – ottimizzare sulle tasse non è il posto giusto dove risparmiare. Errori comuni nell’ottimizzazione fiscale UE Dopo quattro anni a Malta e centinaia di colloqui con imprenditori, conosco le trappole ricorrenti. Buona notizia: con consapevolezza si possono evitare quasi tutte. Il mito del “5% a Malta” smascherato L’errore più diffuso? Vedere “5% di tasse a Malta” e pensare: “Perfetto, apro una Ltd e risparmio 20.000€ l’anno.” Tre anni dopo si ritrovano in studio dall’avvocato, a pagare arretrati e interessi. Perché 5% non significa sempre 5%: Devi essere residente fiscale a Malta (183+ giorni fisici) Senno: 35% di corporate tax senza rimborso Requisiti di sostanza: serve attività vera a Malta Compliance annuale: 8.000-15.000€ Esempio reale: Marcus di Monaco apre una Ltd maltese nel 2022, resta residente in Germania. Risultato: 35% a Malta + tassa tedesca sui dividendi. Solo così già oltre il 50%. Un errore costoso. La soluzione: considera sempre il quadro d’insieme. Malta funziona benissimo – ma solo se davvero ti trasferisci e giochi secondo le regole. Sottovalutazione dei requisiti di sostanza I criteri UE sulla sostanza si sono inaspriti drasticamente dopo il 2020. Quello che una volta era solo una “casella postale europea” oggi è un invito agli accertamenti fiscali. Cosa richiederanno le autorità nel 2025: Sostanza economica: Vero business nel Paese di insediamento Decision making: Decisioni chiave prese sul posto Personale locale: Obbligatorio per strutture più grandi Documentazione: Tutto dev’essere tracciato e provato Le trappole più comuni: Errore Rischio Soluzione corretta Board meeting via Zoom Decisione non presa localmente Meeting fisci in loco Direttori nominali senza competenza Amministrazione di facciata Direttori locali realmente qualificati Tutti i contratti firmati dalla Germania Sostanza economica assente Contrattazione locale Banca gestita a distanza Mancanza di attività locale Banking e ufficio fisico in loco Il mio consiglio: tieni un “diario della sostanza”. Annota ogni giorno passato nel Paese target, cosa fai a livello business, quali decisioni prendi in presenza. Potrebbe salvarti in caso di controllo. CRS e scambio automatico di informazioni Il Common Reporting Standard (CRS) è la pietra tombale dei sognatori delle “tax haven”. Dal 2017, i Paesi UE si scambiano automaticamente i dati sui conti. Nascondersi non è più possibile. Cosa comporta il CRS: Tutte le banche UE comunicano saldi e interessi al tuo Paese d’origine Malta, Cipro e gli altri paesi “low-tax” sono inclusi Soglia di reporting: già da 250€ di interessi annui Nessuna eccezione per strutture “offshore” Trappole CRS frequenti: “Ma sono fiscalmente residente a Malta”: Segnalano comunque alla Germania se hai passaporto tedesco “La mia società è maltese”: Alla fine conta la tua residenza personale “Il crypto non viene comunicato”: I grandi exchange inviano dati anche sulle criptovalute dal 2023 La realtà: la trasparenza è lo standard. Pianifica legale o non pianificare affatto. Cercare scorciatoie significa rischiare l’elusione ed esporsi a gravi problemi fiscali. Cosa significa per te? Procedi sempre trasparente e legale. Con pianificazione intelligente puoi risparmiare un sacco – senza notti in bianco per timore di controlli e salassi retroattivi. Domande frequenti sull’ottimizzazione fiscale UE nel 2025 Quale Paese UE avrà nel 2025 la tassazione più bassa per imprenditori? È difficile dirlo in modo assoluto: dipende dalla tua situazione personale. L’Ungheria offre il 9% per piccole realtà (fino a 67.000€ di fatturato), Malta il 5% effettivo se sei residente fiscale, Bulgaria il 10% flat. Ma i costi complessivi (incluse compliance e costo della vita) possono cambiare molto. Il sistema Malta funziona senza trasferirmi a Malta? No, assolutamente no. Senza residenza fiscale maltese (183+ giorni di presenza fisica) paghi il 35% di corporate tax senza rimborso. Molti imprenditori cadono in questa trappola e pagano più tasse che in Germania. Quanto costa davvero ottimizzare fiscalmente in Europa? Setup: 5.000-15.000€ in base a Paese e complessità. Costi annuali: Malta 8.000-12.000€, Cipro 10.000-15.000€, Irlanda 8.000-20.000€. In più, costi di sostanza (alloggio, direttori locali ecc.). Nel primo anno, conta almeno 20.000-30.000€. Cosa succede con lo scambio automatico di informazioni (CRS)? Tutte le banche UE comunicano automaticamente i tuoi saldi al Paese d’origine, anche se sei fiscalmente residente a Malta o Cipro. Non è più possibile nascondersi. Pianifica in modo legale e trasparente – così nessun problema con il CRS. Da che reddito conviene ottimizzare fiscalmente? Regola pratica: da 100.000€ di utile annuo può valerne la pena, da 200.000€ spesso sì. Con importi inferiori i costi di compliance rischiano di annullare i benefici. Eccezione: se vuoi vivere comunque in uno di questi Paesi. Quali requisiti di sostanza dovrò rispettare nel 2025? Serve vera attività nel Paese target: direttori locali, board meeting fisici, decisioni documentate e, con strutture grandi, anche dipendenti in loco. Le semplici società di comodo non sono più tollerate dopo le norme UE anti-elusione. Ha ancora senso l’Estonia con il sistema 0%? La corporate tax al 0% dell’Estonia vale solo per utili non distribuiti. Se versi dividendi, paghi il 20% (addirittura il 25% se la distribuzione è annuale). Può essere utile per aziende in crescita che reinvestono, meno per tutte le altre. Che impatto ha la Brexit e perché l’Irlanda resta l’unico Paese UE anglofono? L’Irlanda ha beneficiato molto della Brexit. Molte aziende UK hanno spostato la sede UE a Dublino. Questo la rende più attraente, ma anche più cara (specie negli immobili!). Il 12,5% resta però una tassazione stabile e trasparente – perfetta per aziende tech con ambizioni UE. Le strutture holding con i Paesi Bassi funzionano ancora? Sì, ma dal 2025 servono requisiti di sostanza elevati. Servono davvero direttori locali, board meeting ad Amsterdam e decisioni documentate. Le strutture di “transito puro” sono superate, ma con sostanza reale funziona alla grande. Cosa considerare nel trasferimento fuori dalla Germania? Punti cruciali: exit tax su partecipazioni >1% e quota da 25.000€, cancellazione della residenza, sistema sanitario, almeno 183 giorni fuori dalla Germania. Fatti sempre consigliare da un fiscalista – qui gli errori costano caro.

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